BIM ReCulT

Il metodo BIM per il Recupero del patrimonio CulTurale

Inizio: novembre 2018
Fine: novembre 2020
Capofila: ACCA software S.p.A.
Partners: ETT S.p.A., Stress S.c.a r.l.

 

ACCA software S.p.a., attraverso il progetto BIM ReCulT cofinanziato dall’Unione Europea, dallo Stato italiano e dalla Regione Campania nell’ambito del POR Campania FESR 2014-2020, ha sviluppato applicativi di BIM authoriting per la creazione e l'uso di modelli informativi digitali open BIM dedicati alla gestione degli edifici storici monumentali integrando a essi strumenti di fruizione aumentata (es. Augmented Reality (AR) e Virtual Reality (VR)) con cui:

  • valorizzare gli stessi edifici e facilitarne l’utilizzo, la manutenzione e la gestione
  • immergere totalmente gli utenti all’interno dei contenuti del bene monumentale visitato

Il BIM è un metodo per generare e gestire informazioni di edifici o anche infrastrutture, durante il loro intero ciclo di vita, modellando parametricamente ogni componente costituente l’edificio.

Ciò è reso possibile dall’uso di database relazionali uniti a modelli comportamentali impiegati per rappresentare ed elaborare informazioni sull’edificio in modo dinamico.

La parametrizzazione di ogni elemento, secondo un modello Obejct Oriented, consente di contenere qualsiasi informazione per ogni elemento.

Le informazioni contenute nel modello digitale sono inoltre interscambiabili attraverso formati dati aperti (formato IFC - Industry Foundation Classes) potendo così essere lette, gestite, modificate dall’intera filiera che opera nel settore.

Attualmente il BIM viene utilizzato per lo più nei processi che partendo dall’idea progettuale creano un modello digitale (BIM) con cui realizzare l’opera ed eventualmente facilitarne la gestione. Tali applicativi utilizzano database, oggetti parametrici, etc. tipici di questo settore.

L’uso del BIM per modellare strutture storiche monumentali avviene oggi impiegando il medesimo approccio e invertendo il processo di lavoro. Questo criterio risulta forzato ed in alcuni casi non applicabile allo specifico caso dei beni storici monumentali dove sono presente numerosi elementi distintivi non reperibili nei database ordinari (es. lesene, capitelli, fregi, etc.).

Il progetto BIM ReCulT ha perseguito l’obiettivo di applicare la metodologia BIM agli edifici monumentali, metodologia definita HBIM, acronimo di Heritage Building Information Modeling, creando una piattaforma appositamente dedicata al supporto in tutte le fasi decisionali comprese quelle connesse alla manutenzione, riqualificazione e gestione del bene.

Nel dettaglio, gli applicativi sviluppati abbracciano l’intero processo che porta alla costruzione di un modello HBIM.

Partendo dalle fasi conoscitive del bene, ossia da studi storici con cui risalire alle diverse fasi costruttive, stratigrafie, sovrapposizioni, etc. che caratterizzano la quasi totalità del costruito storico nazionale, si prosegue con campagne di indagini in situ, rilievi geometrici utilizzando strumenti manuali e digitali, più o meno avanzati (laser scanner, stazione totale, etc.), unite a indagini localizzate, più o meno invasive (saggi, ispezioni, termografie, geo-radar, etc.), si arriva alla costruzione geometrica del modello, che in tale fase contiene solamente dati geospaziali.

I dati geometrici vengono parametrizzati, associando opportune classi a ciascun elemento, es. degrado, eventuali dissesti presenti, etc. Con questo processo si realizza il modello “as-built” HBIM dell’edificio che fungerà da strumento di supporto decisionale per intraprendere campagne di manutenzione, valutazioni di retrofit, etc. fungendo da strumento digitale per la gestione del bene monumentale.

Il progetto ha previsto lo sviluppo di metodologie ad hoc per la gestione digitale e l'interoperabilità delle informazioni dei processi.
E' stato realizzato in tal modo un sistema interoperabile e olistico di raccolta, conservazione e analisi dei dati dell'edificio storico monumentale per la sua gestione nell'intero ciclo di vita.

Il progetto, contestualmente, ha sviluppato applicativi mediante i quali visualizzare e interrogare i modelli HBIM, opportunamente caricati su server, attraverso un comune browser (es. Chrome, Firefox, etc.).

Tali applicativi consentono l’utilizzo da parte di qualsiasi utente, anche i meno esperti, e inoltre permettono di interagire ed interrogare in tempo reale il modello anche con un semplice dispositivo smart (es. tablet).

I modelli HBIM, mediante questi applicativi, possono essere fruiti attraverso strumenti di realtà aumentata per offrire esperienze immersive, utili a sostenere politiche d'incentivazione e valorizzazione del settore dei beni culturali.