Proroga Superbonus 110 e reddito di riferimento
Ecco il software online per calcolarlo velocemente

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Proroga Superbonus 110 e reddito di riferimento | ACCA software

Proroga del superbonus per le abitazioni unifamiliari fino al 31 dicembre 2023, ma solo se abitazione principale e per un reddito di riferimento inferiore o pari a 15.000€.

Soglia che può essere modificata in base ai redditi degli altri componenti del nucleo familiare.

Per calcolare il reddito di riferimento bisogna dividere la somma dei redditi complessivi posseduti, nell’anno precedente il sostenimento della spesa, per un numero che varia in funzione del numero di familiari a carico.

Piuttosto complesso vero? Ecco il web tool che può aiutarti. Ti basta inserire i dati relativi a reddito e numero di componenti familiari per calcolare il reddito di riferimento e scoprire subito se superi la soglia limite di accesso al superbonus!

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Cosa c'è da sapere su Superbonus, reddito di riferimento e quoziente familiare

Il decreto aiuti quater ha introdotto 3 importanti nuove regole sul Superbonus:

  • Superbonus con aliquota ridotta al 90 per cento dal 1 gennaio 2023;
  • Proroga di 3 mesi (fino 31 marzo 2023) per l’ultimazione dei lavori già in corso;
  • Accesso per le unifamiliari all’agevolazione al 90% per tutto il 2023 con limiti di redditi del proprietario.

Il tetto di reddito (reddito di riferimento) è una novità introdotta dal nuovo Governo per le abitazioni monofamiliari come requisito di accesso al superbonus al 90%. E’ possibile usufruire di questa detrazione fino al 31 dicembre 2023.

Per stabilire il quoziente familiare si prendono in considerazione i redditi registrati in famiglia nell'anno precedente alla spesa per l'efficientamento.

Una volta sommati, si dividono per un coefficiente determinato in base alla numerosità della famiglia. Se è presente un solo contribuente, il coefficiente è 1 e quindi si prende tutto il reddito.

Il coefficiente è incrementato di uno se è c’è un secondo familiare convivente; di 0,5 se è presente un familiare a carico, di 1 se sono presenti 2 familiari a carico e di 2 se sono presenti 3 o più familiari a carico.

Il reddito di riferimento per il Superbonus si ottiene dividendo la somma dei redditi complessivi del contribuente e del coniuge (o soggetto assimilato) e familiari a carico di cui all’art. 12 c.2 del TUIR) relativi all’anno precedente quello di sostenimento della spesa, per un numero che varia in funzione della condizione familiare per un numero di parti determinato come segue:

  • Contribuente: 1;
  • Coniuge convivente: +1;
  • Familiari a carico:
    • un familiare: + 0,5;
    • 2 familiari: +1;
    • 3 o più familiari: +2.

Il tool di calcolo di reddito di riferimento ti consente di determinarlo automaticamente in funzione delle condizioni familiari.

Per calcolare il reddito complessivo di un determinato nucleo familiare, bisognerà sommare tutti i redditi redditi complessivi del contribuente, coniuge e familiari a carico.

In particolare, si sommano i redditi complessivi posseduti, nell’anno precedente quello di sostenimento della spesa, dal contribuente, dal coniuge (o affine) e dai familiari, diversi dal coniuge, di cui all'art. 12 del TUIR, presenti nel suo nucleo familiare che nell’anno precedente quello di sostenimento della spesa si sono trovati nelle condizioni previste nel comma 2 del medesimo articolo 12. Per essere considerati fiscalmente a carico, i familiari devono possedere un reddito complessivo non superiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili. Inoltre, per i figli di età non superiore a 24 anni il limite di reddito complessivo di cui al primo periodo è elevato a 4.000 euro.

Al reddito complessivo si sommano anche le retribuzioni corrisposte da enti e organismi internazionali, rappresentanze diplomatiche e consolari e missioni, nonché quelle corrisposte dalla Santa Sede, dagli enti gestiti direttamente da essa e dagli enti centrali della Chiesa cattolica.

Il reddito di riferimento, insieme alla condizione per la quale l’immobile deve essere utilizzato come abitazione principale del beneficiario, è un requisito per poter accedere all’agevolazione del 90% per le unifamiliari. Il reddito di riferimento deve essere pari o inferiore a 15.000 € e dovrà essere adeguato alla composizione numerica del nucleo familiare. Maggiore è il numero dei figli, più alto è il reddito che autorizza la fruizione della detrazione totale.

Ai fini fiscali, possono essere considerati familiari a carico, anche se non conviventi con il contribuente o residenti all’estero:

  • il coniuge non legalmente ed effettivamente separato;
  • i figli (compresi i figli, adottivi, affidati o affiliati) indipendentemente dal superamento di determinati limiti di età e dal fatto che siano o meno dediti agli studi o al tirocinio gratuito; gli stessi pertanto ai fini dell’attribuzione della detrazione non rientrano mai nella categoria “altri familiari”.

Possono essere considerati a carico anche i seguenti altri familiari, a condizione che convivano con il contribuente o che ricevano dallo stesso assegni alimentari non risultanti da provvedimenti dell’Autorità giudiziaria:

  • il coniuge legalmente ed effettivamente separato;
  • i discendenti dei figli;
  • i genitori (compresi quelli adottivi);
  • i generi e le nuore;
  • il suocero e la suocera;
  • i fratelli e le sorelle;
  • i nonni e le nonne.

Il concetto di “coniuge” non si riferisce solo al marito o alla moglie, ma si estende anche alle unioni civili e ai conviventi o più in generale al concetto di convivente more uxorio.

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